Tour de France 2018, Top/Flop del giorno
La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2018.
TOP
Tom Dumoulin (Team Sunweb): Il campione del mondo di specialità dimostra tutta la sua classe a cronometro, cogliendo un successo importante per impreziosire un Tour de France comunque positivo. Gestisce perfettamente le sue energie, recuperando tre secondi d’oro a Froome nell’ultimo intermedio. Campione vero.
Team Sky: Dietro all’iridato ci sono tre corridori della formazione britannica. Chris Froome riconquista un podio che ieri sembrava molto improbabile, Geraint Thomas è forse il più forte ma sacrifica la terza vittoria di tappa in nome di una maglia gialla meritatissima, disegnando con cautela le curve degli ultimi chilometri. Ciliegina sulla torta il quarto posto di Michal Kwiatkowski, che si dimostra ancora tra gli specialisti più forti. Corazzata.
Romain Bardet (AG2R La Mondiale): Doveva essere la giornata più dura per lui, invece riesce a conquistare una posizione e chiudere sesto un Tour de France in cui aveva comunque ben altre ambizioni. I suoi miglioramenti a cronometro possono fargli vedere ai prossimi anni con maggiore ottimismo. Riscatto parziale.
FLOP
Primoz Roglic (Team LottoNL-Jumbo): Sulla carta era uno dei favoriti di oggi, invece chiude ottavo a più di un minuto dai suoi due rivali per il podio, che spengono il sogno di un’intera nazione. Lo sloveno incappa in una giornata no proprio nel momento peggiore, pur rimanendo una delle più belle sorprese di quest’edizione. Rimandato.
Stefan Küng (BMC Racing Team): Lo svizzero è uno dei pochi specialisti puri presenti a questo Tour de France, che nell’unica cronometro inserisce diversi sali e scendi. Il suo dodicesimo posto è però decisamente deludente, soprattutto se si considera che ha potuto risparmiare energie per due settimane (dopo il ritiro di Porte) in vista dell’appuntamento di oggi. Scialbo.
Mikel Landa Meana (Movistar): Lo spagnolo cede la sua posizione a Bardet perdendo più di un minuto dal francese, non uno specialista delle corse contro il tempo. Spesso in crisi in salita, deve migliorare nelle cronometro se vorrà combattere per la vittoria in un GT in futuro. Citiamo soltanto, e non infieriamo oltre, il povero Nairo Quintana, che arriva malconcio a più di quattro minuti dal vincitore e perde la nona posizione in generale. Scalatori, forse troppo.
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